Miss Italia dice stop alle Onlyfanser: il canto del cigno di un concorso superato
L’obiettivo di far parlare del concorso è stato centrato, sul contenuto però lasciamo perdere. Sui social sta impazzando il dibattito sulla nuova regola che Patrizia Mirigliani, la figlia dello storico patron di Miss Italia, ha deciso di inserire tra le norme del concorso di bellezza più antico d’Italia. Stop alle ragazze che hanno un profilo Onlyfans. Il tutto con buona pace della libertà delle donne, e più in generale degli individui, di fare ciò che si vuole, ovviamente nel rispetto delle leggi.
Dunque, quelle che hanno Onlyfans no, ma quelle che fanno vacanze in barca ospiti di maturi facoltosi si. Quelle che fanno video, magari solo maliziosi in cui non si vede neanche mezzo seno, no, mentre chi va a Dubai a fare la escort per 15 giorni si. Dato che è impossibile e pure sbagliato, entrare nella vita delle ragazze e delle loro libere scelte, per Miss Italia l’importante è che non lo si sappia. Insomma, il massimo dell’ipocrisia.
Ma, come dicevamo, ci sembra una mossa studiata per fare parlare di un concorso che definire solo in crisi significa non vedere la realtà. Da anni privo di una platea televisiva, non ha saputo reinventarsi sui social. Il tutto è fermo a 50 anni fa, con l’aggravante che 50 anni, quando non c’era nulla, era sicuramente qualcosa di appetibile, oggi è un qualcosa fuori dal tempo che resiste da anni in sofferenza senza sapersi rinnovare.
Tutto ciò che è televisione o spettacolo ha saputo rinnovarsi, darsi una nuova chiave di racconto, cambiando anche i punti cardine. Il tutto per sopravvivere. Se pensiamo a cosa era la televisione negli anni 50 (quando è nata Miss Italia) capiamo bene che era totalmente diversa da quella degli anni ’80, degli anni 2000 e totalmente diversa da quella di oggi. E qui non si tratta di non volersi snaturare, ma solo di un integralismo miope che non fa altro che affossare un concorso già di per sé morto.
Sia chiaro, il problema non è solo di Miss Italia, i concorsi di bellezza (anche giustamente per certi aspetti) non se la passano bene. Oggettivamente al giorno d’oggi sono superati, però ci sono tanti modi di raccontare la bellezza. Pensiamo, ad esempio, a un format in cui escano le differenti personalità delle ragazze, in cui pubblico e giurie possano vivere e così valutare non solo la bellezza fisica in sé, ma l’insieme. Che poi è un po’ quello che fanno, ad esempio a “Ballando con le Stelle”. Se “Ballando” fosse solo una gara di ballo non avrebbe il minimo seguito. Inserendo però dinamiche interpersonali, dibattiti con la giuria, e altri ingredienti vincenti, risulta appetibile. Tanto poi, come ogni anno, a vincere sarà la coppia che ballerà meglio. Già, perché in tivù, come nella vita, non è importante dove si arriva, ma la strada che si fa per arrivarci.