“Falsissimo” un successo da cui tanti dovrebbero imparare
Che Fabrizio Corona, mediaticamente, desse dei punti a tanti era noto da tempo, ma con il suo “Falsissimo” ha messo in mostra tutte le sue doti. Il progetto si fonda su ingredienti vincenti: temi di forte attualità, sulla bocca di tutti, e contenuti inediti offerti in esclusiva.
Il resto lo fa lui, con il suo racconto. Non è un prodotto pensato per la televisione, ma funziona perfettamente seguendo le regole del podcast. Anzi, rispetto ai podcast tradizionali ha perfino qualcosa in meno: non due voci, ma una sola. Eppure, proprio questo lo rende unico. Se a realizzarlo fosse stato qualcun altro, sarebbe passato inosservato. Ma quando a metterci la voce (e la faccia) è Corona, tutto cambia.
Le sue qualità sono note, e la più evidente è la capacità di non accontentarsi mai, di alzare sempre l’asticella — per sé e per chi lo ascolta.
Sul piano narrativo, il ritmo è talvolta troppo lento: una scelta precisa per aumentare la tensione, che però non sempre colpisce nel segno. In alcuni momenti rischia di sfociare nella ridondanza.
Nel complesso, però, il giudizio è più che positivo. E forse i cosiddetti media tradizionali dovrebbero iniziare a studiarlo, invece che continuare a ignorarlo o demonizzarlo.