“Striscia” e l’incubo “Affari Tuoi”
Da ormai parecchie settimane, Striscia la Notizia sta attaccando frontalmente il competitor diretto “Affari Tuoi”. Partiamo con il dire che tra i due programmi non c’è praticamente partita. Nell’ultimo mese la trasmissione di Antonio Ricci ha avuto una media del 13,7 %, mentre il programma di Rai Uno ha ottenuto il 28,75%, insomma costantemente 15 punti percentuali in più. E pensare che l’anno passato la differenza era di “solo” 10 punti.
Insomma, forse questa crociata lanciata nei confronti di “Affari Tuoi” non paga, ma allora perchè insistere? Già. ci piacerebbe proprio saperlo anche perchè le accuse mosse da Striscia non sembrano certamente granitiche, anzi spesso sembrano proprio pretestuose e se queste non riescono nel sacrosanto intento di recuperare il gap dall’avversario si sconfina nell’ossessione. Per altro pienamente colta dagli spettatori, per averne una prova basta farsi un giro sui social di “Striscia” e leggere i commenti.
Forse è molto meglio pensare di perdere perchè il rivale “trucca” (ammesso poi che sia così) i gioco che guardarsi dentro, perchè lì le conseguenze per il gran capo Antonio Ricci potrebbero essere gravi.
Ipotizziamo di essere partiti nel 95 per un lungo viaggio e di tornare oggi. Guardando “Striscia” potremmo quasi pensare che nel mondo nulla sia cambiato. I tormentoni, i personaggi, il linguaggio utilizzato, la qualità dei servizi proposti, addirittura le citazioni dei film inseriti nei servizi (“Ma mi faccia il piacere”, “e io pago”) sono sempre quelli.
Se da un lato questo può essere il punto di forza di un programma, dall’altro visto come è cambiato il pubblico televisivo, anche per via delle piattaforme streaming, negli ultimi 10 anni, restare fedeli al solito copione è senza dubbio una colpa.
Perchè mai uno spettatore dovrebbe sintonizzarsi su Canale 5 e guardare Striscia? Per vedere il servizio di Chiara Squaglia (“che se la squaglia”) sugli uomini che occupano i parcheggi per donne incinte? Per vedere Enrico Lucci che fa ciò che faceva già 10 anni a “Le Iene” ? Oppure ancora per sentirsi dire, senza alcuna prova, che “Affari tuoi” è truccato?
Dunque, forse anzichè guardare la pagliuzza nell’occhio altrui, Ricci farebbe bene a guardare la trave nel suo di occhio. Provi ad adeguare prodotto ai tempi attuali, provi a fare un passo in avanti in termini di qualità (i servizi di Striscia sono ripresi malissimo) adeguandosi un po’ al gusto che grazie alle piattaforme sempre più spettatori stanno coltivando. Cerchi magari di ampliare il cast in modo da dare l’opportunità a tutti di fare servizi di un livello un po’ più alto e soprattutto abolisca per sempre i tormentoni. Per non parlare poi dello studio e delle conduzioni. Anche qui tutto sempre troppo uguale.